Novembre 2023
Quanti di noi si soffermano davanti al calendario e si chiedono “cosa fare in un weekend a novembre?”, anch’io mi sono trovata in questa situazione ed ho deciso di andare a scovare qualche posto nascosto in Umbria.
Rispetto a dove vivo si trova abbastanza vicino ed è una regione che ti accoglie a braccia aperte ad ogni stagione, dove si mangia bene e si spende poco e quindi..via..alla scoperta dell’Umbria.
Sono partita con comodo un sabato in tarda mattinata e la prima tappa non poteva che essere culinaria. Adoro trovare lungo il percorso osterie sperdute, che nessuno ha mai sentito nominare e che nessuno mai probabilmente ti consiglierà, quelle di piccoli borghi, quelle dove, quando entri, trovi una festa di famiglia in corso con palloncini e candeline. Tutto questo ha un sapore di casa, ancor di più se quando entri in bagno c’è ancora l’interruttore per accendere la luce. Sono a Foligno nel “Ristorante Fichetto”, di nome ma non di fatto, sembra di entrare in tabaccheria, ma il pasto è veramente buono ad un prezzo modico.
Eccoci alla prima tappa, quella per la quale sono partita da casa, la Sorgente della Morica a Stifone. Nera è il nome del fiume, ma blu sono le sue acque. Subito sotto il centro di Narni corre una via d’acqua che dal millenario Ponte di Augusto arriva a Stifone. Questa piccola frazione del comune di Narni è famosa per le sue acque sorgive. La Morica è un luogo di frescura e pace interiore, dove elemento naturale e manufatto umano si sposano alla perfezione. I colori delle acque sorgive, incantano!
La vasca profonda della Sorgente della Morìca è balneabile entro le boe poste ai margini della stessa. È severamente vietato oltrepassare quest’ultime a causa del pericolo di risucchio nell’opera di presa della centrale idroelettrica posta immediatamente a valle della vasca medesima. Per lo stesso motivo, la balneabilità nel resto del fiume è fortemente sconsigliata.
Trovandomi ad un passo da Narni non posso che concludere il pomeriggio in questa città. Visito Narni sotterranea (7€ per una visita guida di 1 ora e mezza), un complesso di ipogei riscoperti a partire dal 1977, costituiti per la maggior parte da cisterne per l’acqua e da locali adibiti a differenti usi, sia dalla popolazione che dagli ordini monastici. Non posso salutare Narni senza acquistare delle Fregnacce per la mattina successiva, dolce tipico dell’ Umbria che si prepara durante l’inverno, conosciuto anche in alcune città con il nome di Brustengolo o di Fustenga.
Raggiungo la mia Guesthouse Runcini, ho scelto questo posto perché è un albergo diffuso in un paesino in fase di recupero in Località Gabbio nel comune di Ferentillo (TR). Gabbio è abitato da una coppia di giovani ed alcune altre famiglie, che durante il periodo estivo trascorrono qui la loro villeggiatura. Di recente, sul monte sovrastante l’abitato, sono state aperte alcune vie per la pratica dell’arrampicata libera.
Il concetto di albergo diffuso nasce in Carnia (Friuli-Venezia Giulia), a seguito del terremoto del 6 maggio del 1976 e della necessità di valorizzare le case mano a mano che queste venivano ristrutturate.
Lo splendore di questa Guesthouse lo apprezzerò poi la mattina successiva, letteralmente un balcone sulle verdi montagne dell’Umbria. La proprietaria si era raccomandata la sera precedente di prendere dalla cassetta della posta le chiavi della Chiesa di San Vincenzo Martire, giunta lì ho potuto aprirla di persona per ammirarla anche all’interno, esperienza imperdibile!
Saluto e ringrazio la proprietaria della Guesthouse che mi consegna un buono per le Cascate delle Marmore, a quel punto la tappa è d’obbligo. La cascata è formata dal Velino e dal Nera, affluenti del Tevere, nei pressi di Terni, quasi allo sbocco della Valnerina. A flusso controllato, è una delle più alte cascate artificiali d’Europa, potendo contare su un dislivello complessivo di 165m suddiviso in tre salti. Nel 271 a.C. i romani iniziarono gli scavi del canale in cui far confluire tutte le acque della palude che copriva l’attuale piana reatina, portandole verso il ciglio della rupe di Marmore, dove sarebbero poi precipitate con una spettacolare caduta. Nei secoli successivi, la Cascata subì ulteriori modifiche e canalizzazioni, che ne hanno determinato l’attuale aspetto. Oggi la Cascata si puo’ vivere attraverso sentieri immersi in una vegetazione rigogliosa, 6 itinerari di varia difficoltà tra boschi, prati umidi e ricche comunità di muschi.
Il biglietto d’ingresso dà accesso a tutti i sentieri del parco, tranne al Balcone degli Innamorati, che è visitabile solo acquistando la visita guidata specifica. Il biglietto ha validità giornaliera. Pagando il biglietto d’ingresso state contribuendo alla tutela e alla manutenzione del Parco della Cascata delle Marmore.
Mi avvio per la strada del ritorno, soddisfatta, veramente uno splendido weekend nel cuore verde dell’ Umbria tra piccoli borghi dimenticati e sorgenti poco note. Goditelo anche tu con questa mini-guida alla mano!